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Politica

Meloni, minacce per lo stop al Reddito di cittadinanza: “Sicura che tornerai a casa?”. Solidarietà dal mondo politico

Alla vigilia della visita a Caivano, la premier è stata criticata sui social network. Ieri incontro a Palazzo Chigi con don Antonio Coluccia, il prete aggredito nel quartiere di Tor Bella Monaca, nella periferia Est della Capitale

 

Minacce via social alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla vigilia della sua visita al Parco Verde di Caivano. Il movente è lo stop al Reddito di cittadinanza, un tema che lunedì ha portato in piazza a Napoli centinaia di persone, con momenti di tensione.

Io ti consiglierei stai a casa, stanno com e pazz…“, scrive su Facebook una donna di Caserta, ricordando che 160mila famiglie sono “senza spesa“. Quindi la domanda che suona più come una minaccia: “Sei sicura che tornerai a casa?”. I commenti che si accavallano sono tutti contro la premier. Tutti dello stesso tenore e arrivano agli auguri di morte. Sulla piattaforma X (ex Twitter) invece c’è chi la accusa di fare “l’ennesima passerella” e consiglia di accoglierla “con pomodori marci”.

Le minacce hanno prodotto un coro di solidarietà bipartisan e la risposta ferma di Meloni: “Le intimidazioni non impediranno la nostra presenza”, ha scritto su X.

La visita di Meloni a Caivano

In vista della visita della premier a Caivano, in programma per oggi, le misure di sicurezza, che erano già alte, sono state ulteriormente innalzate. Il dispositivo è stato messo a punto nel corso di un Comitato che si è svolto in prefettura, presenti i vertici di tutte le forze dell’ordine.

Secondo quanto trapelato Meloni non dovrebbe trattenersi molto nella città salita all’onore delle cronache negli ultimi giorni per il caso di violenza sulle due cuginette. Di sicuro, Meloni incontrerà gli studenti dell’Istituto superiore ‘Francesco Morano’, nel quartiere Parco Verde.

Non si sa, invece, se ci sarà anche una sosta nella parrocchia don Maurizio Patriciello, il prete anti clan che ha invitato la premier a Caivano. Così come non ci sono conferme di un possibile sopralluogo al “Delphinia sporting club”, il centro sportivo devastato dall’incuria e dagli atti di vandalismo, teatro di alcune delle abusi commessi nei confronti delle due bambine, che la presidente del Consiglio ha detto di voler riqualificare, affidandone la gestione alle Fiamme oro della Polizia di Stato.

Non a caso, secondo quanto si è appreso, la premier sarà accompagnata dal ministro dello Sport Andrea Abodi e dal responsabile del Viminale Matteo Piantedosi. Alla rinascita del ‘Delphinia’ viene dato un alto valore, anche simbolico, tanto che anche la Regione si è detta pronta a ristrutturare e gestire gli impianti. Il presidente Vincenzo De Luca sarà al Parco Verde, così come il sindaco di Napoli e della città metropolitana Gaetano Manfredi.

Non è noto se la presidente del Consiglio avrà modo di incontrare anche i familiari delle bambine.

L’appello di una madre: “Siamo minacciati”

Proprio la madre di una delle vittime le ha lanciato oggi un’accorata richiesta di aiuto. “Stiamo subendo minacce dal quartiere, hanno anche derubato del motorino mio figlio, quello che ha denunciato gli orrori, non mi sento al sicuro, voglio parlare con lei. Domani venga nella scuola frequentata da mia figlia e da mia nipote“.

Il legale della donna, Angelo Pisani, approfitta della visita di Giorgia Meloni per lanciare una proposta: “Ci auguriamo che si prenda in seria considerazione l’introduzione di un ‘codice azzurro’ che tuteli i minori come il ‘codice rosso’ per le donne vittime di stalking e violenze”.

Sul versante dell’inchiesta, gli inquirenti si aspettano molto dall’analisi, appena avviata, dei telefoni cellulari sequestrati ai dieci indagati, due maggiorenni e otto minorenni. Si cercano filmati, foto, chat, ma l’obiettivo è anche quello di ricostruire gli spostamenti del branco. Secondo quanto si è appreso, infatti, gli approcci con le vittime poi sfociati nelle violenze sarebbero avvenuti anche lungo il corso Umberto di Caivano e le violenze, oltre che nel Parco Verde, anche in un’altra zona degradata della città che tutti chiamano Bronx.

La solidarietà del mondo politico e delle istituzioni

Non hanno tardato ad arrivate gli attestati di solidarietà nei confronti della premier, a partire dalla segretaria del Partito democratico Elly Schlein“Le minacce di morte ricevute via social non sono tollerabili. Messaggi di intimidazione, di istigazione all’odio e alla violenza non devono trovare alcuni spazio in una democrazia e troveranno sempre la più ferma condanna da parte di tutto il Partito democratico”, ha dichiarato in una nota.

Solidarietà a Giorgia Meloni per le vergognose minacce ricevute. Sempre dalla parte del confronto e del dialogo, mai di chi utilizza la violenza come mezzo di intimidazione“, ha detto invece Carlo Calenda, leader di Azione.

“Sincera solidarietà” anche al Movimento 5 Stelle.”Le minacce ricevute dalla premier Meloni sono gravi e inaccettabili. Pertanto, le esprimiamo la nostra sincera solidarietà. Essere in disaccordo con le scelte politiche operate dal governo è legittimo, ma l’uso della violenza non è mai giustificato né giustificabile”, è stato il commento dei parlamentari del M5S Valentina Barzotti e Orfeo Mazzella.

Foto ANSA/ CIRO FUSCO – Newsby.it

Sul fronte della maggioranza di governo c’è chi, come la presidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli, che ha puntato il dito contro chi “sobilla le folle”. “I cattivi maestri non si fermano, continuano ad incendiare gli animi e le minacce di morte contro la premier crescono ogni giorno di più. Prima nelle piazze, ora sui social. Invece di sobillare le folle, chi ha ruoli politici dovrebbe mostrare maggior misura e senso di responsabilità. Quella stessa responsabilità che avrebbero in capo, nel caso dalle parole qualcuno dovesse passare ai fatti. A nome mio e del gruppo dei senatori di Forza Italia, esprimo la massima solidarietà e vicinanza”.

La premier ha incassato la solidarietà per le “minacce indegne” dai ministri del governo di centrodestra – dal responsabile della Farnesina Antonio Tajani al titolare della Difesa Guido Crosetto – e dai presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa.

La premier ringrazia: “Le minacce non ci fermano”

La presidente del Consiglio ha ringraziato “quanti hanno espresso vicinanza” e avvisato gli hater sui social: “Le intimidazioni non impediranno la nostra presenza al fianco dei tanti cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di un futuro migliore per i propri figli. Nella lotta alla criminalità organizzata questo governo non farà passi indietro“, è stata la replica di Meloni, che stasera, dopo la visita a Caivano partirà alla volta di Atene, per un incontro con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, al Palazzo Maximos.

L’incontro con Don Coluccia, il prete aggredito a Roma

Da Caivano a Roma. Dopo la notizia dell’aggressione subita da don Antonio Coluccia, nel quartiere di Tor Bella Monaca, alla periferia Est della Capitale, la premier ha ricevuto il sacerdote a Palazzo Chigi per esprimere “il pieno sostegno e la massima solidarietà del governo e lo ha ringraziato per il suo infaticabile impegno contro la criminalità organizzata, lo spaccio di droghe e l’illegalità”, si legge della nota diffusa al termine dell’incontro.

Meloni ha quindi “ribadito l’impegno dell’esecutivo per combattere la criminalità organizzata e per sostenere il recupero sociale ed economico”. Giorgia Meloni “ha promesso che farà un giro nelle periferie, quando e come non lo so ma ha promesso che verrà”, ha riferito dal canto suo il sacerdote dopo l’incontro con la premier.

Federica Giovannetti

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