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Cucina

Macedonia, ecco gli errori più comuni. Come si evitano?

Dal taglio di fondamentale importanza, ai condimenti con cui insaporirla senza coprirne il sapore, fino ai trucchi per presentarla. Ecco come preparare una macedonia ad opera d’arte

La macedonia di frutta è un evergreen di tutti i colori.

Benché sia uno dei modi più tradizionali per gustarsi la frutta, questo non rischia mai di diventare banale, soprattutto perché esistono mille varianti di macedonia classica, le quali possono rendere un piatto già buono ancora più speciale.

Ma se si tratta di preparare quella che conosciamo tutti, quella che ci viene in mente solo a sentir dire il nome, ci sono delle semplici regole da seguire per non incorrere in delusioni. Vediamo insieme quali.

Quali sono gli errori più comuni da evitare?

Sicuramente è un piatto definibile sia come “sbrigativo”, sia come “svuota-frigo”: non richiede chissà quale impegno. Tuttavia, è vero che la macedonia nasconde alcune insidie spesso difficili da notare. Così, capita che pur decidendo di prepararne una per far presto, ci si trovi ad ottenere risultati poco gratificanti.

Il punto è che più un piatto è semplice più si tende a non stare attenti al dettaglio, credendo che questo venga sempre bene. Per non sbagliare, ecco gli errori più comuni che si commettono quando si prepara la macedonia e come evitarli.

Pulizia della frutta

Anche per quanto riguarda la macedonia, si parte dall’igiene. Non solo bisogna lavare sempre la frutta, ma è bene valutare con cura se se tenere o no la buccia (in pere, pesche, albicocche ad esempio si può tranquillamente tenere), e, nel caso affermativo, eliminarla in modo scrupoloso. Trovarne traccia indesiderata, benché commestibile, non è mai una bella sorpresa.

Un gioco di consistenze

Se il segreto di una macedonia sta nella frutta, il segreto di una buona selezione sta nel gioco di consistenze, quindi il consiglio è: abbinarle con cura. Ma anche fare attenzione alla quantità dei vari ingredienti, perché non vorremmo né una macedonia troppo “morbida”, né una troppo “dura”.

Ovviamente è bene variare la scelta in base al gusto, ma come frutti da esaltare (per colore, consistenza e gusto) sono: banana, pesca, uva, anguria… insomma, i frutti zuccherini. Attenzione agli agrumi, buonissimi ma davvero molto invadenti.

Un taglio meticoloso

Passiamo ora alla parte più divertente, ma anche la più meticolosa: il taglio. Il segreto per una buona macedonia, lo abbiamo già capito, è il risultato d’insieme. Una delle tecniche per ottenerne un equilibrio ottimale è stare attenti al taglio: ciascuna tipologia di frutta dev’essere tagliata a pezzi delle stesse dimensioni, e magari essere differenziata da altri frutti. In questo modo, la geometria precisa aiuterà l’occhio a individuare e riconoscere la frutta, esteticamente avrà un impatto più sofisticato, e persino il gusto in bocca sarà più armonico.

Quando e dove inserire i succhi

Uno dei problemi più ricorrenti e fastidiosi della macedonia è la sua durata. Questa può dipendere da dove la conserviamo – deve tassativamente stare al fresco, ma soprattutto da come trattiamo la frutta. In molti durante la preparazione la tagliano, la uniscono in ciotola e poi la condiscono direttamente con i succhi. Ma un metodo migliore è quello di dedicare ad alcuni frutti una macerazione con limone o altri succhi giusto una mezz’oretta prima di unirli agli altri. Saranno questi poi, anche quando si aggiunge il resto della frutta, a insaporire l’insieme finale.

Fondamentalmente lo zucchero non serve

Il bello della frutta è che non ha bisogno di tanti condimenti dolci. Non solo, molti frutti contengono il fruttosio, che è uno zucchero a tutti gli effetti, quindi aggiungerlo come condimento risulta spesso solo ridondante e davvero poco salutare. Al limite si consiglia una spolverata di zucchero a velo in macerazione, oppure un filo di miele o di agave.

Inoltre, più la frutta macera e più estrarrà la sua naturale dolcezza, quindi partire con una base pesante di zucchero la renderà, col passare delle ore, quasi stucchevole al gusto. Infine, l’ultimo motivo per non usarlo è il più importante di tutti, se si parla di macedonia: non vorrete mica coprire il delizioso sapore della frutta con del banalissimo zucchero industriale?

Immagine Unsplash | @EnginAkyurt – 15giorni.it

Mai optare per succhi confezionati

Come ovvio che sia, una buona macedonia deve essere irrorata da del succo di arancia o, a preferenza, di limone. Spesso si compie l’errore di optare per succhi confezionati, piuttosto che spremere semplicemente (e altrettanto velocemente) l’agrume scelto. È chiaro quanto possa essere dominante un sapore agrumato in un piatto di frutta, per questo si consiglia sempre una scelta più naturale e fresca possibile.

I succhi industriali sono da evitare inoltre perché non sono più antiossidanti e portano la frutta ad annerirsi molto più velocemente. Il tutto per un risultato poco gradevole sia dal punto di vista estetico che del gusto. Meglio evitare, no?

La conservazione della “fruit salad”

Due spoiler da un milione di dollari: la macedonia non può essere congelata, e nemmeno essere conservata troppo a lungo. La frutta, a contatto con zuccheri e acidi, si “cuoce” e il processo aumenta fino a diventare quasi rancida dopo un paio di giorni. Per questo si consiglia sempre o di prepararne quantità ridotte, ossia quelle che si crede verranno consumate al momento, o di conservarla in una ciotola chiusa con pellicola trasparente a contatto con la frutta, in frigorifero.

La presentazione: l’occhio vuole sempre la sua parte

Per quanto tradizionale, la macedonia è il piatto “reginetta” della frutta, un cibo già bellissimo, a cui quindi basta solo aggiungere una coroncina in presentazione, per farle debitamente onore. Regola fondamentale per questo passaggio: la trasparenza. Il contenitore della macedonia deve quasi risultare inesistente alla vista, per non sciupare la coreografia di colori. Inoltre, il vetro è sempre da prediligere alla plastica.

Se invece vogliamo innalzare il livello estetico, si può pensare di sporzionare la macedonia prima di servirla, tramite coppe alte o basse di vetro, da accompagnare con un cucchiaino. Infine, se proprio vogliamo esagerare, si può anche optare per una macedonia “verticale”: avete mai pensato a dei simpatici spiedini di frutta? Sbizzarritevi con le sequenze di colori, e la parola “banale” non verrà mai più accostata alla parola “macedonia”.

Matilde Brizzi

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