Addio a Carlo Mazzone, i momenti più iconici della sua lunga carriera

Calciatore prima e allenatore poi, Carlo Mazzone ci ha lasciati lo scorso 19 agosto. Il mondo del calcio lo piange e lo ricorda per le sue storiche imprese

Nel mondo del calcio italiano, pochi nomi sono così rispettati e ammirati come quello di Carlo Mazzone. Quest’uomo, con la sua passione, la sua saggezza e la sua esperienza, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama calcistico italiano. Con oltre cinquant’anni di carriera nel mondo del calcio, Mazzone è diventato un’icona del settore, guidando squadre, plasmando talenti e incantando gli appassionati con la sua abilità tattica e la sua personalità unica. Il mondo del calcio piange una forte personalità, scomparsa il 19 agosto.

Gli esordi di Mazzone

Carlo Mazzone, figura iconica del calcio italiano, inizia la sua carriera da calciatore nell’Ascoli, diventando capitano e bandiera del club. Tuttavia, un destino inaspettato lo attende. Durante una partita contro la Sambenedettese, subisce una grave rottura della tibia in un contrasto. Questo infortunio avrebbe potuto porre fine alla sua carriera da calciatore, ma l’allora presidente dell’Ascoli, Costantino Rozzi, gli offre un’altra prospettiva. Rozzi afferma con convinzione: “Carlo, non ti preoccupare. Guarito o no, sarai sempre con me”. Così, nel 1968, Carlo Mazzone inizia la sua carriera come allenatore delle giovanili dell’Ascoli.

La salita di un gigante: Ascoli dalla Serie C alla Serie A

Nel 1970, Carlo Mazzone viene promosso ad allenatore della prima squadra dell’Ascoli. In soli quattro anni, compie un miracolo calcistico portando l’Ascoli dalla Serie C alla Serie A, la massima divisione calcistica italiana. Questo risultato straordinario non solo dimostra la sua abilità tattica, ma lo fa emergere come uno degli allenatori più promettenti d’Italia.

Le storiche salvezze con Catanzaro, Ascoli e Lecce

Dopo un periodo alla Fiorentina, Mazzone approda al Catanzaro nel 1979, dove compie un’altra impresa memorabile. Guidando il Catanzaro alla salvezza, ottiene il soprannome di “Sor Megara”. Dopo l’esperienza al Catanzaro, ritorna all’Ascoli, conquistando quattro salvezze consecutive in Serie A, un risultato straordinario per il club. Successivamente, ripeterà questo successo con il Lecce, ottenendo la promozione in Serie A nella stagione 1987/88 e assicurando due salvezze consecutive nelle stagioni successive.

L’avventura europea con il Cagliari

Il passaggio al Cagliari segna un capitolo importante nella carriera di Carlo Mazzone. Nella sua prima stagione, ottiene un prestigioso 13° posto, ma il successo vero arriva l’anno successivo. Il Cagliari, guidato da Mazzone, conquista uno storico 6° posto, guadagnando così la qualificazione in Coppa UEFA. Questo risultato rappresenta un ritorno in Europa per il Cagliari dopo 21 anni.

La scoperta di talenti: Totti e Pirlo

Durante la sua permanenza alla Roma, Mazzone gioca un ruolo cruciale nello sviluppo di due talenti straordinari. Prima fra tutti, la scoperta e la crescita di Francesco Totti, che sarebbe diventato una leggenda della Roma e del calcio italiano. Mazzone aveva una profonda fiducia nelle abilità di Totti, dandogli sempre più spazio e responsabilità.

Inoltre, durante il suo periodo al Brescia, Mazzone intravede il potenziale di Andrea Pirlo come regista, anche se il giocatore non aveva mai ricoperto quel ruolo prima. Questa intuizione cambierà la carriera di Pirlo, che diventerà uno dei centrocampisti più celebrati del mondo.

la corsa sotto la curva dell'Atalanta di Carlo Mazzone in un tweet di Pirlo
TWITTER ANDREA PIRLO

L’iconica corsa sotto la curva dell’Atalanta

Un momento iconico nella carriera di Carlo Mazzone è la famosa “corsa sotto la curva dell’Atalanta”. Durante una partita tra il suo Brescia e l’Atalanta nel 2001, Mazzone promette ai tifosi del Brescia che correrà sotto la curva se la squadra riesce a pareggiare. Il Brescia, con una rimonta guidata da Roberto Baggio, pareggia la partita, e Mazzone mantiene la sua promessa, correndo sotto la curva in un gesto di gioia e condivisione con i tifosi. Tuttavia, questa corsa gli costa una squalifica di cinque giornate.

Carlo Mazzone è stato molto più di un allenatore di calcio. È stato un uomo di passione, intuizione e determinazione, che ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano. La sua carriera è un esempio di come la dedizione e la visione possano plasmare il futuro del calcio. La sua eredità continuerà a ispirare generazioni di appassionati di calcio in tutto il mondo.

Può interessarti anche: “Nuovo CT della Nazionale, quali sono le alternative a Spalletti?”

Impostazioni privacy