Alluvione Emilia Romagna, è scontro sui fondi

A poco più di un mese dalla devastante alluvione che ha piegato l’Emilia Romagna, si continua a discutere sulla ricostruzione delle zone colpite dal maltempo. Il nodo, dopo la già delicata questione ‘commissario’, è ora sui fondi destinati alla Regione. Dopo l’attacco a Musumeci da parte dei sindaci e parlamentari dem, che nell’incontro a Palazzo Chigi con Bonaccini, il presidente dell’Upi e sindaco di Ravenna Michele De Pascale, il sindaco di Cesena Enzo Lattuca e il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, aveva dichiarato che “il governo non è un bancomat“, nuove polemiche arrivano per un post sui social di Bignami. Il viceministro, già consigliere regionale in Emilia Romagna, ha infatti scritto: “Ad oggi ancora la Regione non ha trasmesso al governo, benché richiesto, nessun elenco degli interventi da eseguire. Ha chiesto 2,3 miliardi subito, sulla fiducia. Voi vi fidereste di Schlein e compagni? Ps: la cura del territorio colpito era competenza loro”, ha scritto l’esponente di Fratelli d’Italia.

Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, è stato tra i primi a schierarsi in difesa della segretaria dem. “Le provocazioni e gli insulti del viceministro Bignami alle istituzioni emiliane e al Pd, sono la prova che la destra sta giocando sulla vicenda dell’alluvione una partita tutta politica sulla pelle delle amministrazioni, delle imprese e delle famiglie di quel territorio, offendendo tutta la comunità dell’Emilia Romagna”. Sulla stessa onda anche Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera, che su Twitter ha chiesto un intervento della premier: “Ieri Musumeci, oggi Bignami con questa polemica volgare e infondata. È un’offesa non solo a Regione e Comuni, ma a imprese e cittadini che meritano risposte urgenti. Meloni ponga fine a queste provocazioni e rispetti gli impegni presi verso le comunità colpite dall’alluvione”.

In difesa di Schlein

Anche il senatore Daniele Manca, capogruppo Pd in commissione Bilancio a Palazzo Madama, è intervenuto sulla questione: “La destra passa dalle passerelle con gli stivali nel fango agli insulti alle istituzioni”. Tuttavia, non sono mancate le critiche anche fuori partito. Il capogruppo di Azione-Italia Viva a Montecitorio, Matteo Richetti, ha infatti dichiarato: “Mentre Bignami parla a vanvera, come fatto già da altri illustri esponenti di questo governo, anche oggi, domenica, sindaci, volontari, semplici cittadini spalano fango nelle città piegate dal maltempo”.

Elly Schlein durante un intervento
Credit ANSA/CESARE ABBATE – 15giorni.it

Bignami è stato prontamente difeso dai colleghi di governo e di partito, secondo cui l’attacco avrebbe un secondo fine: Bonaccini come commissario straordinario alla ricostruzione. A tal proposito Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha dichiarato: “Il Pd la butta in caciara, il copione è noto, ma non risponde nel merito delle questione posta. Il viceministro Galeazzo Bignami ha chiesto l’elenco degli interventi eseguiti in via d’urgenza e da eseguire in Emilia Romagna dopo l’alluvione, chiedendo alla Regione le ragioni di quest’inspiegabile ritardo. Dal Partito democratico nessuna risposta. Ma i soliti sproloqui da parte di Boccia e compari. Dobbiamo forse pensare che vi siano esponenti del Pd che abbiano qualcosa da nascondere? O è la solita gazzarra festiva del Pd che si agita per tentare d’imporre la nomina del presidente Bonaccini a commissario per la ricostruzione?”.

Discussioni 

Il lavoro dell’attuale esecutivo, come di copione, viene difeso da tutto lo schieramento. Per il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, l’attuale governo starebbe affrontando il tema della ricostruzione non solo in maniera attenta, ma anche seria. “Questo ha significato chiedere una rigorosa stima dei danni per evitare lo sperpero di fondi, come purtroppo spesso è avvenuto. E soprattutto mettendo da parte il tema della nomina del Commissario, che viene dopo. Un modo esemplare di gestire la ricostruzione e che il viceministro Bignami con le sue parole ha voluto ribadire. Evidentemente da parte del Pd è forte la nostalgia per un passato poco glorioso, fatto di sperperi, ma con il governo Meloni l’aria è decisamente cambiata”, ha concluso.

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