Bonaccini: “Servono 1,8 miliardi prima dell’autunno”

In diretta su La7, il governatore torna a chiedere al Governo quanto necessario per i lavori più urgenti dopo l’alluvione. E sulla nomina del commissario dice: “Sta diventando troppo tardiva”

Servono soldi e in fretta. Per portare avanti i lavori di ricostruzione delle strade, degli argini dei fiumi e rimediare ai danni delle frane. Lo ha ribadito il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ospite, venerdì 23 giugno, di Omnibus su La7. Soldi che, invece, tardano ad arrivare dal Governo, così come la nomina del Commissario straordinario che dovrà coordinare gli interventi post-alluvione.

La prima stima dei danni è di 8,8 miliardi

A oltre un mese di distanza dagli eventi atmosferici estremi che hanno colpito la Romagna, è questo il quadro della situazione, così come delineato dal presidente Bonaccini in tv, il quale torna a chiedere 1,8 miliardi prima dell’autunno per i lavori più urgenti. “Dopo l’alluvione il governo ci ha chiesto una stima dei danni e lavorando giorno e notte abbiamo consegnato la prima stima di 8,8 miliardi. Non servono tutti subito, ma ne servono 1,8 per sistemare frane, fiumi e strade prima dell’autunno, per evitare che nuove piogge possano causare ulteriori danni“.

E invece, “dopo l’incontro della scorsa settimana – prosegue Bonaccini – non siamo più stati convocati, ma non è una settimana in più o in meno che fa la differenza. Dei 2,2 miliardi stanziati dal Governo, solo 200 milioni servono per i lavori. Ne abbiamo già spesi il doppio, perché i sindaci hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo“. Bonaccini sottolinea comunque la determinazione a cooperare col Governo: “Noi vogliamo collaborare col Governodicema abbiamo bisogno di risposte“.

Danni provocati dal distaccamento di una turbina di 12 tonnellate in seguito all'alluvione
Foto | Crediti ANSA/EMANUELE VALERI – 15giorni.it

Oltre ai fondi, l’altro aspetto urgente ai fini della ricostruzione è la nomina del commissario. Anche da questo punto di vista, però, continuano a sommarsi ritardi. Il consilgio dei ministri che doveva svolgersi giovedì 22 giugno, dal quale doveva uscire proprio il nome del responsabile, è stato rimandato a martedì 27 alle 18 per “sopraggiunti impegni personali” della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “La nomina del commissario sta cominciando a diventare un po’ troppo tardiva“, ha dichiarato, sempre a La7, Bonaccini. “Il ministro Musumeci sosteneva che non c’era fretta, io, insieme ai sindaci, compresi quelli di centrodestra, e alle parti sociali, pensiamo che si debba tenere insieme emergenza e ricostruzione: ed è per questo che serve il commissario“.

Davanti alla commissione ambiente della Camera il governatore aveva già chiesto di “individuare immediatamente norme, governance e risorse“, ricordando come nel 2012, dopo il terremoto che aveva colpito l’Emilia, le risposte “arrivarono a una settimana” dalle scosse. “In occasione della ricostruzione del sisma in Emilia – ha dichiarato Bonaccini a Omnibus – i 12 miliardi stanziati dai governi da Monti in poi si sono succeduti, sono tornati indietro con gli interessi nelle casse degli italiani. Lo stesso succederà con la Romagna“, ha anche assicurato.

Slitta ancora la nomina del commissario

Come detto, invece, slitta a martedì 27 il via libera al disegno di legge quadro con le norme sulla ricostruzione dopo le calamità naturali. La bozza del Ddl prevede che in caso di ricostruzione d’interesse nazionale post-calamità, la nomina del commissario avviene “d’intesa con con le Regioni e le Province autonome interessate”.

Il generale Francesco Paolo Figliuolo
Foto | ANSA/MASSIMILIANO RAMPONI – 15giorni.it

Tra i nomi in ballo per ricoprire la posizione ci sarebbero quelli del generale Francesco Paolo Figliuolo che però nelle scorse ore ha dichiarato di ricoprire, al momento, un incarico che gli piace molto, lasciando intendere dunque che il suo sarebbe un “sì” ma con riserva, e Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, che pure dovrebbe valutare eventuali incompatibilità con l’incarico che ricopre. Restano poi in corsa anche Nicola Dell’Acqua, commissario per l’emergenza idrica, e Guido Bertolaso. Se per sapere chi sarà il commissario dovremo aspettare la prossima settimana, quello che sembra già certo è che l’esecutivo preferirà un tecnico ad un politico per la ricostruzione in Romagna.

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