Incidente diplomatico per i The Killers in Georgia: cosa è successo

La band americana è stata fischiata dal pubblico georgiano per avere invitato un fan russo sul palco al grido di “Siamo tutti fratelli”

Senza dubbio, Brandon Flowers, frontman del famoso gruppo rock statunitense, The Killers, non intendeva scatenare un incidente diplomatico. Ma, nel clima teso che si respira nell’Europa orientale basta una miccia per scatenare un incendio di polemiche e contestazioni. Proprio quello che è successo il 15 agosto scorso, quando, durante il concerto dei The Killers in Georgia, nella località di Batumi, sul Mar Nero, Flowers ha fatto salire sul palco un batterista russo, loro fan, incitando i presenti alla fratellanza.

Un gesto che non è stato particolarmente apprezzato dal pubblico georgiano, che ha iniziato a fischiare e a contestare il performer, arrivando addirittura ad abbandonare gli spalti, poco prima della hit For Reasons Unknown, senza aspettare la fine dello show. Infatti, la questione in merito alla “fratellanza russa” ha toccato un nervo scoperto per i cittadini della Georgia, invasa dal 2008 dalle forze di Mosca, che occupano ancora oggi molte città del Paese.

I The Killers fischiati dal pubblico georgiano

Doveva essere un messaggio di pace, si è trasformato in un’ondata di fischi. I The Killers non erano pronti alle contestazioni. Sicuramente, Brandon Flowers, voce del gruppo, non intendeva scatenare l’ira della folla riunita a Bitumi, quando ha chiamato sul palco della Black Sea Arena un fan russo, facendogli suonare la batteria e invitando tutte le persone nel pubblico a sentirsi come “fratelli e sorelle”.

Un gesto sicuramente avventato se si considera la fragile situazione geo-politica della Georgia. Infatti, il Paese caucasico, che già fronteggia l’invasione militare russa dal 2008, dopo l’invasione dell’Ucraina del gennaio 2022, è stato interessato da una grande emigrazione di cittadini russi in fuga dalla madrepatria, alimentando il malcontento dell’opinione pubblica georgiana, da sempre filo-ucraina.

Brandon Flowers, frontman dei The Killers
Brandon Flowers, frontman dei The Killers | FACEBOOK @thekillers

“Non sappiamo quale sia la norma in questo Paese. Ma questo ragazzo è russo” ha esclamato Flowers al microfono: “Cosa ne pensate di un russo che sale sul palco? Non riuscite a riconoscere se qualcuno è un vostro fratello? Lui non lo è? Sono i confini nazionali a separarci? Io non sono vostro fratello anche se vengo dagli Usa?”. Le parole del frontman dei The Killers si sono scontrati con la sensibilità del pubblico, che non ha retto l’esortazione a sentirsi tutti “fratelli e sorelle”, nonostante le intenzioni non fossero sicuramente quelle di scatenare un incidente diplomatico.

Le scuse della band

Dopo le contestazioni del pubblico e i fischi, sono arrivate subito le scuse ufficiali dei The Killers, pubblicate su un semplice, ma diretto post sui loro canali social.

“Brava gente della Georgia, non avevamo intenzione di offendere nessuno. Abbiamo una lunga tradizione di inviti a suonare la batteria sul palco, e inizialmente la risposta era stata positiva. Ci rendiamo conto che le nostre parole – “fratelli e sorelle” – possano essere state mal interpretate. Non avevamo intenzione di offendere nessuno e ci scusiamo. Vi supportiamo e speriamo di tornare presto”.

Concerto dei The Killers
I The Killers durante un concerto | FACEBOOK @thekillers

Nel frattempo, sul Web circolano già i video dell’esibizione che ha fatto polemica, in cui si vedono molte delle persone presenti al concerto lasciare con poco celato sdegno gli spalti della Black Sea Arena, mentre i The Killers cercano di proseguire con la scaletta.

Ovviamente, immediata anche la presa di posizione degli organizzatori del concerto, che hanno ribadito in una nota: “L’azione dell’artista sul palco non è la posizione della Black Sea Arena”.

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