Ucraina, 700mila bambini trasferiti in Russia

L’affermazione shock del sentore russo Karasin: “Hanno trovato rifugio da noi, fuggendo ai bombardamenti in Ucraina”. Intanto il capo della Wagner Progozhin torna a farsi sentire: “Presto nuove vittorie al fronte”

Sarebbero 700mila i bambini trasferiti “negli ultimi anni” dalle zone in conflitto dell’Ucraina al territorio russo. A sostenerlo è il capo del Comitato internazionale del Consiglio della Federazione, la camera alta del Parlamento russo, Grigory Karasin. “Hanno trovato rifugio da noi, fuggendo ai bombardamenti”, ha scritto il senatore sul proprio canale Telegram.

Un’affermazione difficile da verificare ma che non mancherà di far discutere visto che solo nel marzo scorso la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti del presidente russo Vladimir Putin e della commissaria russa per i diritti dei minori Maria Lvova-Belova, incontrata pochi giorni fa a Mosca dal cardinal Zuppi. L’accusa per entrambi è di aver trasferito illegalmente migliaia di bambini ucraini in territorio russo.

Secondo il ministero dell’Integrazione del governo ucraino al momento quasi 20mila minori, illegalmente trasferiti, si troverebbero in Russia. Per il dipartimento di Stato americano invece sarebbero circa 260mila i bambini sottratti illegalmente alle proprie famiglie.

Mosca, dal canto uso, ha sempre giustificato il trasferimento con ragioni “umanitarie”. Lo scopo, afferma, era proteggere gli orfani e i minori abbandonati nelle zone di guerra.

Progozhin, capo della Wagner esiliato in Bielorussia
Foto | ANSA Telegram/Gruppo Wagner

Il capo della Wagner Progozhin torna a farsi sentire

Da registrare intanto un nuovo audio con cui è tornato a farsi sentire il capo della Wagner Evgheni Prigozhin, dopo l'”esilio” in Bielorussia, seguito alla fallita “marcia su Mosca” dello scorso 23 giugno. Nel messaggio diffuso dal canale Telegram Grey Zone, ricollegabile alla compagnia di mercenari russi, lo “chef di Putin” ringrazia chi ha sostenuto lui e i suoi combattenti e annuncia “nuove vittorie al fronte“. “Oggi più che mai abbiamo bisogno del vostro sostegno. Nel prossimo futuro, sono sicuro che vedrete le nostre prossime vittorie al fronte. Grazie ragazzi“.

Medvedev: “Probabile apocalisse nucleare”

A parlare oggi è stato anche il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmtry Medvedev: “Un’apocalisse nucleare non è solo possibile, ma anche abbastanza probabile”, ha scritto su Telegram, fedele alle esternazioni fuori dalle righe a cui ha ormai abituato l’ex presidente russo. Almeno due sarebbero le ragioni che renderebbero ormai imminente la guerra nucleare. “Primo: lo scontro è molto peggiore rispetto a quello della crisi dei missili di Cuba, perché i nostri avversari hanno deciso di sconfiggere la più grande potenza nucleare: la Russia. Sono, senza dubbio, degli idioti squinternati, ma è proprio cosi”. La seconda ragione per Medvedev “è piuttosto banale: le armi nucleari sono già state utilizzate da qualcuno, il che significa che non sono un tabù”.

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