Uganda, la legge anti-gay apre la caccia alla comunità LGBTQ+: “È l’inferno”

L’Uganda ha introdotto la pena di morte per “omosessualità aggravata” e il carcere per chi la “promuove”

Sono centinaia i casi di violazioni dei diritti delle persone omosessuali registrati solo nell’ultimo mese, da quando l’Uganda ha approvato l”Anti-Homosexuality Act”, una delle leggi più draconiane al mondo contro la comunità LGBTQ+. Il provvedimento ha introdotto, tra le altre cose, la pena di morte in caso di “omosessualità aggravata”, quella che coinvolge per esempio minori e altre categorie vulnerabili.

Caccia aperta contro le persone LGBTQ+

Online stanno emergendo video che testimoniano la caccia aperta contro le persone LGBTQ+ dopo la firma della legge da parte del presidente ugandese Yoweri Museveni alla fine di maggio. In uno, verificato dall’associazione Strategic Response Team, si vede una donna transessuale trascinata nuda per strada mentre la folla la segue schernendola.

Indignazione mondiale

Non è un caso che la legge abbia suscitato indignazione a livello globale, dal segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres al presidente americano Joe Biden passando per l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell.

Malgrado il testo firmato dal presidente sia stato “ammorbidito” rispetto a quello approvato dal Parlamento in prima lettura, secondo l’Onu la legge resta “una delle peggiori al mondo nel suo genere”.

Yoweri Museveni, presidente dell'Uganda, ha firmato la legge anti-gay
Foto EPA/LUONG THAI LINH

Renderà le persone lesbiche, gay e bisessuali criminali semplicemente per il fatto di esistere, per essere ciò che sono. La legge può dare carta bianca a una sistematica violazione dei diritti umani e incitare le persone una contro l’altra“, aveva detto alla vigilia della firma un preoccupato Guterres. Una previsione che si è rivelata purtroppo esatta.

Pena di morte e carcere

Le relazioni tra persone dello stesso sesso erano già illegali in Uganda, come in oltre 30 Paesi del Continente Africano. Le nuove norme si spingono oltre, introducendo la pena capitale nel caso di “omosessualità aggravata“, ovvero consumata con i minori di 18 anni, le persone con disabilità e i partner affetti da Hiv. Diventa reato anche la “promozione consapevole dell’omosessualità” e chi lo commette – individuo o organizzazione – rischia una pena fino a venti anni di carcere.

La legge inoltre incoraggia la delazione obbligando a denunciare alle autorità i “sospetti omosessuali” e le presunte violazioni della legge.

Il terrore della comunità LGBTQ+ ugandese

Da quando le nuove norme sono state approvate, la comunità LGBTQ+ ugandese vive nel terrore. Emblematica la testimonianza di un uomo transgender che ha raccontato alla Cnn di essere stato aggredito violentemente la notte stessa dell’entrata in vigore della legge. Da allora evita di camminare per la strada alla luce del giorno.La mia vita è un inferno”.

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