Cappa in cucina: quando è obbligatoria e perché meglio averla

State per acquistare una nuova cucina e non sapete se mettere la cappa o meno o quale scegliere? Scoprite tutto quello che c’è da sapere

La cappa in cucina è indispensabile? Questa è sicuramente una delle domande più frequenti di chi sta progettando una nuova cucina oppure che vuole rimodernare la propria perché spesso viene considerata come un optional.

Ad esempio le generazioni passate non avevano la cappa in cucina oppure se ce l’avevano era molto rumorosa, rudimentale e aspirava poco.

Negli anni invece le cappe si sono evolute sia come performance che come design. Scopriamo di più al riguardo e soprattutto sulla loro utilità in cucina.

La cappa in cucina, sì oppure no?

Rispetto ad altri elettrodomestici, la cappa della cucina è quella che è cambiata di più nella storia e che soprattutto si sta adattando maggiormente alle esigenze del nuovo abitare.

Una volta le cucine erano spesso stanze separate dal resto della casa ed esisteva la cucina e il tinello – in uso anche oggi -, ma negli ultimi anni con il restringersi delle dimensioni medie delle case e con altre esigenze come famiglie meno numerose e meno tempo per cucinare, le cucine sono diventate un elemento integrato negli ambienti del soggiorno.
Cappa della cucina
Foto | Pexels @Max Rahubovskiy – 15giorni.it

Le nuove abitudini hanno portato ad avere meno tempo di cucinare, portando al ridimensionamento delle cucine e, con esse, anche degli angoli cottura.

“Ormai la cucina è diventata a tutti gli effetti la zona living della casa£ – spiega a Cucina Italiana Fabrizio Crisà, Chief Design Officer di Elica, azienda marchigiana leader globale nei sistemi di aspirazione in cucina – “mentre quello che si chiama generalmente living è diventata l’area entertainement con la classica disposizione divano e tv”.
Iniziamo con le prime differenziazioni: cappa aspirante vs cappa filtrante. La prima convoglia i fumi all’esterno dell’abitazione servendosi di un tubo di scarico posizionato a parete o in un camino.
La cappa aspirante è dotata di filtri antigrasso ed è la più performante in termini di funzionalità aspirante perché butta fuori casa i fumi e grassi, aiutando a eliminare maggiormente gli odori. Contro? La dispersione termica, perché d’inverno aspira aria calda della casa riscaldata.
Diversa è la cappa filtrante, la quale non necessita di un tubo di scarico verso l’esterno perché ha due filtri: uno antigrasso per assorbire i grassi della cottura e uno a carboni attivi per reimmettere nell’ambiente di casa aria pulita e filtrata.
Sicuramente un suo pro è la facilità di posizionamento non avendo bisogno di un tubo di scarico esterno, mentre per quanto riguarda il contro è che generalmente è meno performante in termini di aspirazione.

“Negli anni in cui stiamo vivendo tutto è digitalizzato – continua Crisà – ma c’è un sentimento diffuso di voler tornare all’analogico. Pensiamo a come nel design, nella moda, nella musica, il ritorno dello stile nostalgico retro e vintage sia diventato contemporaneo. Ecco quindi che nell’evoluzione dei piani aspiranti della serie NikolaTesla, per l’ultimo nato Unplugged, ho disegnato un prodotto con delle manopole, per rendere la fruizione più veloce e intuitiva”.

Se arrivati a questo punto vi state chiedendo se è davvero utile avere una cappa in cucina vi facciamo pensare a un momento in particolare in cui avreste voluto cucinare qualcosa di appetitoso ma puntualmente vi preoccupate degli odori che potreste generare (e per quanti giorni rimarrà l’odore), quindi optate per cucinare qualcosa di veloce oppure scaldate qualcosa di già pronto al microonde.

Ecco, la cappa vi aiuta a non limitare le vostre scelte culinarie: è importante cucinare bene e sano, così si può avere un’alimentazione salutare. Dunque avere la cappa che non ci fa preoccupare migliora sicuramente la qualità della vita.

“Oggi c’è la cultura verso la propria alimentazione, una ricerca verso il proprio stile di alimentazione. Un tempo quello che era “giusto” mangiare era quello che diceva la mamma o la nonna. Oggi c’è più consapevolezza sulla nutrizione e la voglia di creare qualcosa intorno di adatto a se stessi negli spazi in cui si vive” afferma Fabrizio Crisà.

La cappa è il purificatore d’aria più potente che si ha a disposizione in casa: “Ci sono casi in cui le persone mi chiedono consigli per comprare un purificatore d’aria per casa, ma prima di tutto io chiedo: Avete una cappa?”, afferma l’esperta di elettrodomestici Cristina Aldrighettoni.

Infatti la cappa, se usata nella maniera corretta, è un potente strumento per filtrare e purificare l’aria. Ecco come far funzionare bene la cappa.

Le tre regole per utilizzare correttamente la cappa

Cristina Aldrighettoni svela 3 regole per il corretto funzionamento della cappa: la prima è accendere la cappa prima di cucinare e non quando si è già messa la pentola o la padella sopra il piano a gas o induzione alla massima potenza.

Cappa in cucina
Foto | Pexels @Charlotte May – 15giorni.it

In questo modo si creerà il vortice d’aria necessario a convogliare fumi di cottura all’interno della cappa.

Seconda regola è non spegnere subito la cappa al termine delle cotture, ma 5/10 minuti dopo aver finito per purificare al meglio l’aria.

Infine, terza regola, usare la cappa anche se si accende il forno, soprattutto se non volete sentire gli odori. Valgono le stesse regole di accenderla prima, durante e spegnerla qualche minuto prima dopo il termine della cottura.

Bisogna ricordare inoltre che come per tutti gli elettrodomestici bisogna leggere il libretto d’istruzione, dove spesso si scoprono e si imparano molte cose.

La cappa è obbligatoria secondo normativa solo per i piani con fornelli a gas, non è invece prevista alcuna obbligatorietà per quanto riguarda i piani elettrici o a induzione.

Nell’ultimo caso, quindi della cottura con piani a induzione, questa produce maggiore condensa rispetto ai piani a gas, facendo si che in casa si generi molta umidità e, se non viene asciugata, può anche danneggiare mobili o creare muffe.

Il fatto che non ci sia la cappa in questo caso fa si che il vapore, i fumi e i grassi di cottura si depositino su vetri, superfici e mobili.

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