Granchio peloso cinese, allarme a Londra. Di cosa si tratta?

Allarme per il granchio peloso cinese in Inghilterra, mentre nell’Adriatico fa capolino un’altra specie aliena, il granchio crocifisso
Mentre Parigi è alle prese con una vera e propria invasione delle cimici dei letti e l’Italia cerca una soluzione per il granchio blu, il Regno Unito sta affrontando l’emergenza dei granchi pelosi cinesi. Questi crostacei sono stati avvistati lungo i corsi d’acqua nel Cambridgeshire, compresi luoghi come una diga a Whittlesea e il Nene Park a Peterborough.

Granchio peloso cinese a Londra crea il panico

Questi granchi stanno creando problemi significativi, come scrive il Daily Mail, perché erodono le sponde dei fiumi scavando all’interno danneggiano l’industria della pesca, poiché si nutrono di pesci e rovinano le reti.
Granchio peloso cinese
Foto | X https://twitter.com/TeddingtonNub – 15giorni.it
Questi granchi sono tra le 30 specie non autoctone classificate come preoccupanti a causa della loro invasività e capacità di stabilirsi in diverse nazioni in tutta Europa. Dal 2016 sono stati classificati come ampiamente diffusi in tutta la Gran Bretagna.
La specie, che prende il nome dai suoi artigli pelosi (Eriocheir sinensis), si ritiene abbia viaggiato dalla Cina orientale all’Europa e al Nord America nei sedimenti trovati sul fondo delle cisterne di zavorra delle navi.
Il Dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali ha affermato che questi granchi si sono stabiliti nel Tamigi a Londra nel 1973 e da lì si sarebbe diffuso poi nei corsi d’acqua del Wharfe, del Tyne, di Humber, di Ouse, di Medway, di dee e di Tamar. Gli avvistamenti sono sono stati segnalati invece da da Londra a Newcastle, da Manchester a Glasgow.
Immaginate però trovarvi di fronte a un granchio in mezzo al sentiero, grande come un piatto e che agita le sue chele pelose minacciando il cagnolino che vi segue nella passeggiata. Questo è ciò che è accaduto a un cittadino inglese di Teddington, un sobborgo a sud di Londra. Questi animali sono molto aggressivi e possono mordere con le loro chele e provocare un dolore lancinante.

Nonostante non costituiscano una minaccia per le persone o i cani, i granchi cinesi possono pizzicare se ci si avvicina troppo, quindi è consigliabile mantenerne le distanze.

Il Dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali ha invitato le persone a segnalare gli avvistamenti per monitorare il movimento delle uova di questi granchi e ha incoraggiato a scattare foto. È importante notare che nel Regno Unito non è prevista alcuna pesca legale per questa specie, e se un granchio peloso cinese viene catturato non può essere venduto vivo per il consumo umano.

Intanto continuano a venire catalogate nuove specie importate da ambienti lontani. Nell’Adriatico, per esempio, dopo le due specie di granchio blu è stato avvistato il Granchio Crocifisso, originario dell’Oceano Pacifico e Indiano: una bestiola che può arrivare a pesare oltre un chilo e che probabilmente è stato seminato al largo delle coste di Senigallia da una nave in transito.

Ora l’esemplare è stato consegnato ai ricercatori ell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Ancona (Cnr-Irbim). La specie sarebbe la del Charybdis Feriata, originaria delle calde acque tropicali e subtropicali ed è un vorace predatore.

E’ stato già avvistato nel passato al largo di Livorno nel 2015 e di Genova lo scorso anno.

“Al momento, però, considerate le caratteristiche ecologiche del granchio crocifisso e la sua tolleranza termica, non riteniamo che ci sia il rischio di un’invasione di questa specie in Adriatico – spiega Ernesto Azzurro, ricercatore del Cnr-Irbim di Ancona – Sappiamo, tuttavia, che l’attuale aumento delle temperature sta favorendo il successo di specie tropicali invasive, ed è molto importante monitorare la presenza e la distribuzione di questi alieni in stretta collaborazione con i pescatori”.

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