La legge “Skip the stuff”: niente più posate d’asporto a New York

Per ridurre il consumo di plastica monouso nella Grande Mela, di cui tra l’altro i newyorkesi non sembrano nemmeno aver bisogno, i ristoranti si dovranno adattare ad un’importante iniziativa

Una nuova ordinanza comunale, in vigore dall’inizio di questa settimana, mira a ridurre i rifiuti provenienti dal cibo da asporto dei ristoranti di New York.

L’iniziativa ha come scopo quello di applicare una nuova legge chiamata “Skip the stuff”, che tradotto significa “saltare la roba”, o “fare a meno della roba”. Per roba, si intende principalmente utensili di plastica usa e getta.

Cosa significa “Skip the Stuff” a New York

A New York, la copiosa quantità di posate che generalmente accompagna gli ordini di cibo a domicilio subirà una forte riduzione.
Alcuni ristoranti stanno già “saltando la roba” quando confezionano gli ordini da asporto, quindi provvedono ad aggiungere posate o salse di accompagnamento varie solo se il cliente lo specifica nella consegna. Ma dallo scorso lunedì, il 31 luglio 2023, l’iniziativa è diventata ufficialmente legge nella Grande Mela.

In posti come New York, da quando si è capillarmente affermato il delivery, ormai qualche decina di anni fa, è sempre stata un’usanza automatica da parte dei vari ristoranti quella di includere nelle delivery box utensili monouso, i quali non consistevano solo in posate, ma anche tovaglioli e salse per il condimento.

Il servizio era così costante e quantitativamente alto che è molto tipico, nelle case americane, trovare cassetti pieni di stoviglie di plastica usa e getta e confezioni di salse monodose. Questo, a New York, non accadrà più.

Verso una riduzione importante della plastica monouso

Siamo realisti: la maggior parte delle persone ha degli utensili a casa. E non facciamo altro che conservare quelle confezioni”, ha dichiarato Adrienne Esposito, direttrice esecutiva della Citizens Campaign for the Environment.

I dati raccolti dal Comune confermano il sospetto di Esposito: l’ufficio del sindaco ha stimato che nel 2019 sono stati individuati circa 36 milioni di chili di stoviglie di plastica monouso nel flusso dei rifiuti residenziali di New York.

D’ora in avanti quindi, tutte le app di consegna dovranno impostare di default l’esclusione di questi articoli negli ordini degli utenti, i quali però avranno ancora la possibilità di riceverli, qualora lo indicheranno.

Un vecchio Mcdonalds a New York visto dalla strada di fronte con macchinoni che passano
Foto Pexels | @JorgeSottoFarias – 15giorni.it

Sanzioni per chi non rispetterà “Skip the Stuff”

La legge Skip the Stuff, della quale fa parte la nuova misura, è stata firmata dal sindaco Eric Adams all’inizio 2023, e anche al tempo era stata molto bene accolta dalla popolazione, dato che potrà significativamente contribuire alla riduzione dei rifiuti in una grande metropoli come New York.

Non solo, i ristoranti che non si adegueranno potranno incorrere in una multa fino a 250 dollari per ogni infrazione, dopo una fase di avvertimento di un anno. Per i controlli, si prevede che gli ispettori effettueranno visite con cadenza annuale ai ristoranti, per verificare la conformità alla nuova norma.

A Los Angeles si è già fatto di più

NYC non è la prima città a promulgare una legge che prende di mira la grande quantità di oggetti inquinanti che arriva automaticamente con gli ordini di consegna. Nel novembre 2021 Los Angeles ha reso disponibili le stoviglie monouso nei ristoranti solo su richiesta dei clienti. Non solo, l’ordinanza vietò da lì in poi alle strutture di disporre di distributori self-service di stoviglie di plastica e di offrire stoviglie monouso sia ai clienti dell’asporto, sia a quelli che cenano in loco.

Queste plastiche non si degradano e non spariscono“, ha dichiarato Enrico Nardone, direttore esecutivo della Seatuck Environmental Association, un’associazione no-profit con sede presso il Suffolk County Environmental Center di Islip. “Si scompongono in pezzi sempre più piccoli, ma c’è ancora plastica che viene consumata lungo la catena alimentare… e che finisce nei corpi di tutti i tipi di fauna selvatica e ha impatti negativi“.

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