Placare la fame mangiando biscotti è possibile

Un team di ricercatori dell’Università di Piacenza ha individuato la ricetta dei biscotti anti-fame. Il segreto è una farina speciale

Prendete nota di questa ricetta, perché quando vi avremo spiegato di cosa si tratta vorrete solo ringraziarci. Dunque, 2 uova, 80 g di fruttosio, una bustina di vanillina, 120 g di burro, sale 4 g, lievito e 300 g di farina ad alto contenuto di amilosio. Ora siete pronti per preparare i “biscotti anti-fame“.

Esatto, si tratta proprio di biscotti il cui obiettivo è placare la fame e a dirlo è il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università Cattolica di Piacenza che ha lavorato al progetto, anche per cercare un rimedio al problema dell’obesità, l'”epidemia del secolo” così come definita dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Riduzione delle calorie assunte del 16%

Il senso di sazietà è più o meno stimolato dagli ormoni, in particolare dalla peptina. Il biscotto anti-fame interviene proprio sul meccanismo che induce il senso di sazietà. Il tutto grazie all’alto quantitativo di amilosio delle farine con cui è fatto (e quindi di amido resistente).

L’amido resistente è in grado di abbassare glicemia e colesterolo e contribuire alla prevenzione di alcune forme di tumore dell’intestino crasso. Il punto è che le farine con un contenuto di amido resistente abbastanza elevato per svolgere queste preziose funzioni sono solo quelle di legumi, che però non sono facili da lavorare e quindi con i biscotti o, in generale i prodotti da forno, non garantiscono risultati ottimali.

Mano che misura la circonferenza dei fianchi con un metro
Foto | Pixabay @PublicDomainPictures- 15giorni.it

Ecco dunque da dove è partita la ricerca dell’Università di Piacenza: la sfida dei ricercatori è stata proprio trovare un’alternativa semplice da lavorare. “Abbiamo fatto lunghe ricerche fino a trovare una specifica varietà di frumento naturalmente più ricca di amilosio, con quantità tali da produrre durante la cottura un livello di amido resistente efficace“, ha dichiarato il professor Gianluca Giuberti, a capo della squadra di ricercatori. “Abbiamo usato questa farina per i biscotti, con una semplice ricetta casalinga fattibile da tutti, proprio per mostrarne le potenzialità e la facilità di utilizzo. Ma questa varietà può essere usata anche per fare il pane, la pasta, e tutti gli altri prodotti da forno“, ha spiegato.

E i risultati? I ricercatori hanno chiesto a un gruppo di volontari di mangiare biscotti anti-fame a colazione e a un altro gruppo hanno proposto invece biscotti tradizionali. Per pranzo entrambi i gruppi sono stati lasciati liberi di mangiare focacce, e i soggetti che hanno consumato biscotti prodotti con questa farina di frumento con alto contenuto di amilosio hanno mangiato una quantità di cibo inferiore, assumendo il 16% di calorie in meno.

C’è una fregatura? No, perché si tratta del lavoro di scienziati i cui risultati sono già stati dimostrati. Un problema, auspicabilmente momentaneo, però c’è, vale a dire il fatto che questo tipo necessario di farina non si trova ancora in commercio. “Il contenuto di amilosio nelle farine che troviamo tra gli scaffali del supermercato è normalmemte basso basso e standardizzato, perciò finché non saranno in vendita delle alternative con quantitativi più elevanti non sarà possibile utilizzarle in cucina“, ha detto il professor Giuberti. Non ci resta che aspettare.

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