Ucraina, la missione di pace del Papa fa tappa negli Usa: Zuppi incontra Biden

Terzo viaggio per l’inviato del pontefice, dopo Kiev e Mosca. Al centro del colloquio “il ritorno dei bambini ucraini trasferiti con la forza” in Russia

 

Dopo Kiev e Mosca, la missione di pace voluta da Papa Francesco ieri ha fatto tappa a Washington. Lì l’inviato del pontefice, il cardinal Matteo Zuppi, accompagnato da un “officiale” della segreteria di Stato, ha incontrato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden per un colloquio durato quasi due ore.

Obiettivo della visita, “scambiare idee e opinioni sulla tragica situazione attuale e di sostenere iniziative in ambito umanitario per alleviare le sofferenze delle persone più fragili, in modo particolare i bambini, aveva anticipato una nota della Santa Sede.

Il ritorno dei bambini ucraini dalla Russia

In effetti al centro dell’incontro c’è stato l’impegno del Vaticano per “il ritorno dei bambini ucraini trasferiti con la forza” in Russia, ha fatto sapere la Casa Bianca.

Secondo il governo ucraino al momento quasi 20mila minori, illegalmente trasferiti, si troverebbero in Russia. Per il dipartimento di Stato americano invece sarebbero circa 260mila i bambini sottratti illegalmente alle proprie famiglie. Il deputato russo Grigory Karasin recentemente ha parlato addirittura di 700mila bambini trasferiti “negli ultimi anni” dalle zone in conflitto dell’Ucraina al territorio russo.

Il presidente della Conferenza episcopale italiana e l’inquilino della Casa Bianca, il secondo di confessione cattolica nella storia degli Stati Uniti, “hanno anche discusso dell’impegno della Santa Sede nel fornire aiuti umanitari per affrontare le diffuse sofferenze causate dalla continua aggressione della Russia in Ucraina”, ha comunicato ancora la presidenza Usa.

Il presidente Usa Joe Biden ha incontrato il cardinal Zuppi , inviato del Papa per la missione di pace in Ucraina
Foto EPA/SHAWN THEW / POOL

Le tappe a Kiev e Mosca

La missione di pace, come ha più volte spiegato il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, non ha come “scopo immediato la mediazione”, al momento impossibile. Per la Santa Sede si tratta piuttosto di  “favorire il clima e l’ambiente” utili a “raggiungere una giusta pace e sostenere gesti di umanità per allentare le tensioni”.

All’inizio di giugno il cardinale e arcivescovo di Bologna ha fatto tappa a Kiev, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la vicepremier Iryna Vereshchuk. Poi, alla fine dello scorso mese, è stata la volta di Mosca. Nella capitale russa, Zuppi ha incontrato il patriarca ortodosso Kirill e la commissaria russa all’infanzia, Maria Lvova-Belova, colpita da un mandato di arresto della Corte penale internazionale per il “trasferimento illegale” di minori ucraini.

Di ritorno a Roma, il 4 luglio scorso l’inviato del Papa ha confermato ai giornalisti di aver incontrato il pontefice per riferirgli della sua missione, rimarcando qual è la priorità al momento della Santa Sede: Lavorare per i più svantaggiati, come i bambini, e vedere se si riesce ad avviare il meccanismo per loro e aiutare la parte umanitaria”.

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