Giornata mondiale dell’informazione sullo sviluppo, le origini della ricorrenza

Il 24 ottobre ricorre la giornata dedicata alla sensibilizzazione sull’importanza dell’informazione sullo sviluppo sostenibile: quali sono gli obiettivi? 

Il 24 ottobre si celebra la Giornata Mondiale dell’Informazione sullo Sviluppo, anche nota come World Development Information Day, che rappresenta un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo vitale svolto dall’informazione e dalla comunicazione nel contesto dello sviluppo sostenibile. Si tratta di una ricorrenza che è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di attirare l’attenzione mondiale sui problemi connessi allo sviluppo e di promuovere la necessità di una più stretta cooperazione internazionale tra Stati per affrontarli e sconfiggerli.

In molti paesi, la Giornata Mondiale dell’Informazione sullo Sviluppo è commemorata attraverso una serie di eventi pubblici, conferenze, seminari e discussioni che coinvolgono una vasta gamma di partecipanti, tra cui esperti, funzionari governativi, accademici, organizzazioni non governative e comunità locali. Inoltre, numerose organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, si servono di questa giornata per lanciare nuove iniziative e progetti mirati a promuovere lo sviluppo sostenibile.

La Giornata Mondiale dell’Informazione sullo Sviluppo si prefigge il compito di promuovere la diffusione dell’informazione, in quanto pilastro fondamentale nello sviluppo economico, a sua volta cruciale per promuovere il benessere sociale. Non a caso, gli investimenti nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno un impatto profondo sul modo in cui i cittadini partecipano alla vita pubblica e privata, oltre a influenzare la prestazione dei servizi da parte dei Governi. Ma, nell’ottica delle Nazioni Unite, a rendere più significativo il valore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione è il loro potenziale nel favorire una crescita economica che sia inclusiva, equa e sostenibile. Infatti, simili tecnologie possono contribuire all’eliminazione della povertà, a promuovere l’inclusività sociale e ad agevolare la formulazione di politiche innovative. Tali sforzi risultano cruciali per promuovere l’integrazione economica globale, con particolare attenzione ai paesi sottosviluppati e in via di sviluppo.

Quando è nata la Giornata Mondiale dell’Informazione sullo sviluppo

La Giornata Mondiale dell’Informazione sullo Sviluppo è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di mettere in evidenza i problemi legati allo sviluppo e promuovere la cooperazione internazionale per affrontarli. Questa giornata, secondo quanto sancito con la Risoluzione 3038 (XXVII) del 19 dicembre 1972, viene celebrata il 24 ottobre di ogni anno, data che coincide con la Giornata Internazionale delle Nazioni Unite. Si tratta di una scelta volta a sottolineare l’importanza del ruolo dello sviluppo nella missione globale delle Nazioni Unite e del valore strategico dell’accesso all’informazione nel contesto dell’istruzione e dello sviluppo sostenibile.

A detta dei segretari dell’ONU, la diffusione delle informazioni e il coinvolgimento della società civile sono strumenti chiave per aumentare la consapevolezza riguardo alle sfide e alle opportunità legate allo sviluppo. Pertanto, gli sforzi di sensibilizzazione delle Nazioni Unite contribuiscono a promuovere la cooperazione internazionale anche nel settore delle informazioni, incoraggiando i paesi a lavorare insieme per affrontare le sfide globali legate allo sviluppo e per promuovere una crescita sostenibile e inclusiva per tutti. Ecco dunque spiegata la ragione alla base dell’istituzione della Giornata mondiale dell’informazione sullo sviluppo: una ricorrenza pensata per il coinvolgimento della comunità globale nelle sfide legate sviluppo sostenibile e per discutere soluzioni pratiche per affrontare tali questioni.

Gli impegni dell’ONU: dagli Obiettivi del Millennio agli SDGs

Gli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio, stabiliti nel 2000 e che tutti i 193 Stati membri dell’ONU si erano impegnati a raggiungere entro il 2015, comprendevano:

  1. Sradicare la povertà estrema e la fame nel mondo.
  2. Rendere universale l’istruzione primaria.
  3. Promuovere la parità di genere e l’autonomia delle donne.
  4. Ridurre la mortalità infantile.
  5. Ridurre la mortalità materna.
  6. Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie.
  7. Garantire la sostenibilità ambientale.
  8. Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo.
Sede Nazioni Unite
Sede Nazioni Unite | PIXABY @995645

Questi obiettivi sono stati sostituiti alla loro scadenza dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, o Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda 2030. Questi nuovi obiettivi vanno oltre l’idea che la sostenibilità sia limitata alla sola dimensione ambientale, adottando invece una visione più integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo. Pertanto, tra le nuove proposizioni dell’ONU si annoverano:

  1. Sconfiggere la povertà.
  2. Sconfiggere la fame
  3. Garantire salute e benessere
  4. Offrire un’istruzione di qualità
  5. Raggiungere la parità di genere e migliorare le condizioni di vita delle donne
  6. Garantire acqua pulita e servizi igienico-sanitari
  7. Assicurare l’accesso all’energia pulita, a buon mercato e sostenibile per tutti
  8. Promuovere la buona occupazione e la crescita economica
  9. Costruire infrastrutture solide e promuovere l’industrializzazione inclusiva e sostenibile
  10. Ridurre le diseguaglianze
  11. Creare città sostenibili
  12. Utilizzare in maniera responsabile le risorse
  13. Lottare contro il cambiamento climatico
  14. Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine
  15. Proteggere, ristabilire e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri
  16. Promuovere pace e giustizia
  17. Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.

Le sfide mondiali dell’informazione per lo sviluppo sostenibile

Il rapporto biennale del Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite offre un’analisi completa sull’uso e il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) nel settore pubblico, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, la trasparenza, l’accesso ai servizi e la partecipazione dei cittadini nei 193 Stati Membri delle Nazioni Unite. Un punto cruciale del rapporto riguarda il contributo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e dell’amministrazione digitale al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

Accesso alle informazioni
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L’indagine evidenzia che tutti i Paesi del mondo stanno progressivamente adottando le TIC per erogare servizi e coinvolgere i cittadini nei processi decisionali. Tuttavia, persistono notevoli disparità tra gli Stati, dal momento che l’accesso limitato alle tecnologie, la povertà e le disuguaglianze sociali impediscono a molte realtà nazionali di sfruttare appieno il potenziale dell’informazione digitalizzata per lo sviluppo sostenibile. D’altro canto, l’effettivo utilizzo delle tecnologie da parte dei Governi può favorire il pieno godimento dei diritti sociali da parte della popolazione e promuovere una società trasparente che offra opportunità a tutti i cittadini, in piena conformità con i SDGs. Dunque, per riuscire a massimizzare l’impatto dell’e-government sullo sviluppo sostenibile, è fondamentale adottare misure che garantiscano l’accessibilità e la disponibilità delle TIC, oltre a rendere le istituzioni pubbliche più efficienti e reattive nel soddisfare le esigenze sociali.

La comunità internazionale concorda sulla necessità di intensificare gli sforzi per garantire l’accesso alla digitalizzazione nei paesi più svantaggiati. È essenziale che l’eliminazione della povertà, la protezione della salute e del benessere, l’accesso all’istruzione e la riduzione delle disuguaglianze, obiettivi chiave per lo sviluppo sostenibile, siano al centro degli sforzi volti a potenziare l’informazione e la comunicazione, come richiesto dall’Agenda 2030. Inoltre, è cruciale promuovere l’inclusione dei Paesi in via di sviluppo nei dibattiti internazionali per stimolare gli investimenti nelle infrastrutture e sostenere contemporaneamente lo sviluppo sostenibile e un accesso esteso ai servizi che questo comporta.

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