Bufera su Chiara Ferragni, Tommaso Zorzi la difende: “Gli influencer visti come scansafatiche”

Chiara Ferragni, l’influencer più famosa d’Italia, è nuovamente finita al centro delle polemiche negli ultimi giorni. Il motivo? La sua vacanza in Sicilia, e i post condivisi sui suoi social mentre la situazione nell’isola – tra incendi e aeroporti bloccati – era totalmente fuori controllo. Non solo gli ‘haters’, ma anche i fan hanno trovato inappropriata la condivisione delle foto e delle stories della Ferragni che la ritraevano felice e spensierata in barca, a spasso tra Salina, Panarea e Lipari.

Tanti i commenti di protesta sotto i suoi post, con i fan che hanno accusato l’influencer di aver poca sensibilità rispetto quanto stava accadendo al di fuori della sua ‘bolla dorata’. Ma la risposta di Chiara Ferragni non si è fatta attendere: “Evitate polemiche sterili, il problema di quello che sta succedendo non sono sicuramente i miei post”.

Chi ha preso le parti di Chiara Ferragni

Le polemiche non si sono placate, nonostante siano passati diversi giorni. Non è la prima volta che Ferragni finisce al centro del ciclone per le sue pubblicazioni: sempre più spesso i detrattori, ma anche i fan, fanno notare incongruenze tra il personaggio, le battaglie e la vita privata. Ma a difendere l’influencer d’adozione milanese ci ha pensato Tommaso Zorzi, ex gieffino e opinionista italiano. 

L'influencer Chiara Ferragni
Immagine | Instagram @Chiara Ferragni – 15gg.it

In una serie di stories su Instagram, Zorzi ha affermato: “Prendersela con Chiara Ferragni non risolverà nulla. Non risolverà nulla prendersela con la Ferragni nell’economia del problema. L’andamento qui sui social (e specialmente su Twitter) è talmente volto alla caccia alle streghe, che Chiara Ferragni diventa oggetto di una polemica sul cambiamento climatico”. Secondo Zorzile polemiche hanno senso quando sono costruttive e questa davvero non lo è. Non risolverà nulla prendersela con la Ferragni nell’economia del problema”. 

Zorzi parla poi della percezione che l’opinione pubblica ha degli influencer come lui e Ferragni: “Può non piacerti il personaggio, puoi lecitamente dissentire con tutto quello che dice e fa, ma che diventi il capro espiatorio per una situazione che da settimane ha messo in ginocchio una regione lo trovo intellettualmente disonesto. E, per concludere, gli influencer sono sempre tacciati sostanzialmente di inutilità e pigrizia. Sono degli scansafatiche che hanno vinto alla lotteria della vita e si ritrovano a guadagnare grandi cifre senza nessun tipo di titolo o di talento”.

Lo sfogo di Tommaso Zorzi

Zorzi sembra essere un fiume in piena. Per il 28enne, infatti, lui e gli altri influencer sono visti come personalità che possono parlare esclusivamente di vestiti e make-up, “in sintesi, degli ebeti con un ricco conto in banca”. Tuttavia, quando scoppia un caso che coinvolge una di queste ‘celebrità del web’, fa notare ancora Zorzi, “questo immediatamente diventa il modello della gioventù odierna. La persona che spreca il valore della propria voce e che non mette a disposizione la propria cassa di risonanza per salvare il mondo. Non trovate che sia un po’ strano?”.

Ma a finire al centro delle polemiche non è stata solo Chiara Ferragni negli ultimi giorni. Anche la collega Giulia De Lellis è stata sommersa dalle critiche per il suo ultimo viaggio in Israele insieme al fidanzato Carlo Beretta, per via di alcuni scatti condivisi. Si tratta di quelli con l’Idf, le forze di difesa israeliane, e con il Capo dello Stato Isaac Herzog. Su Instagram il messaggio per chiarire la sua posizione: “Momenti di chiarezza che preferisco mettere per iscritto così da evitare ogni tipo di fraintendimento. Nel racconto del mio viaggio in Israele c’era solo il piacere della scoperta e nessuna volontà di propagandare alcun messaggio politico, anche perché sono perfettamente consapevole di non avere la preparazione per poter prendere posizione su un tema così complesso e delicato. Chi ha sostenuto il contrario mi ha sopravvalutata, o più semplicemente ha scelto di usarmi, lui sì, per fare propaganda. Vedere così tanta aggressività e odio da parte di chi dichiara di essere animato da sentimenti di pace mi sconvolge. Ma, consapevole del mio ruolo, saprò essere più attenta, sia in ciò che fa racconto che nel modo in cui lo faccio”. Bufera passata?

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